Cammino verso casa.

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Valefantasy94
view post Posted on 16/10/2011, 18:10




Uscimmo dalla città a passi lenti, nonostante il sole tramontasse rapido all'orizzonte in un'esplosione di luce vermiglia.
Non ci accompagnava altro rumore se non quello dei nostri piedi che frusciavano leggeri sul terreno. Spesso durante il viaggio di ritorno mi intrattenevo con i miei nuovi compagni per farli sentire a proprio agio, tuttavia evitai, non solo perché il silenzio mi sembrava molto spontaneo in quel momento, ma anche per non sembrare troppo invadente alla giovane donna.
Mi sarebbe piaciuto chiederle del suo passato e cosa l'avesse spinta ad unirsi al clan, ma mi tratteni per rispettare la sua riservatezza. Io per prima non amavo raccontare i miei fatti personali o il mio passato agli estranei e mi sono sempre limitata a conversazioni di circostanza.
Avrei aspettato con pazienza che fosse stata lei a parlare. Dopotutto quel momento di riflessione silenziosa non mi dispiaceva affatto.
Inspirai profondamente l'aria, com'ero solita fare, guardando lo splendore del tramonto. Adoravo tutto ciò che aveva a che fare con la natura ed ogni piccolo evento mi ravvivava l'angolo più profondo del cuore.
In quel momento mi venne spontaneo colpire delicatamente il terreno un paio di volte con il mio bastone, facendo crescere al mio passaggio tanti piccoli germogli.
Dopo essermi fermata, mi voltai guardandoli soddisfatta e alzando lo sguardo incrociai quello della mia compagna, di cui mi ero dimenticata per qualche secondo.
Scoppiai in una risata a metà tra il dispiaciuto e l'imbarazzato, e riniziai a camminare fingendo indifferenza ma continuando a ridere.
 
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°°..::Alioth::..°°
view post Posted on 17/10/2011, 15:44




Continuò a seguirla in silenzio, no, nemmeno a lei la mancanza di comunicazione la metteva a disagio, anzi, non era mai stata una donna molto loquace. Solitamente preferiva i versi delle canzone che intonava alle semplici frasi comuni, e la solitudine delle profondità dell'oceano al gioioso affollamento di città e villaggi. Ma quelle forse erano caratteristiche comuni a tutta la sua razza. Anche la sua mente si stava perdendo nella contemplazione dello spettacolo della natura che silenziosa e laboriosa si stava preparando all'imminente avvento del manto scuro della notte, quando la sua attenzione fu catturata dai freschi e verdi germogli che stavano spuntando dietro i passi della Lycan. Vide il suo bastone picchiettare sul terreno e capì subito che fosse una sua magia, ma non ne capì il motivo. La fissò con uno sguardo interrogativo, la vita sulla terraferma le era ancora estranea e le capitava spesso di non comprendere qualcuna delle strane abitudini terrestri.
Come risposta al suo sguardo interrogativo ebbe una risata che in qualche modo ebbe il potere di scioglierla un po' e fare comparire un sorriso sul bel volto, un sorriso molto lieve certo, lieve e dignitoso, il sorriso di una persona che non è mai abituata a scomporsi. Proseguì, il suo cammino a fianco della compagna in silenzio ancora per qualche metro, per poi finalmente schiudere le labbra.

Dove siamo dirette, milady?
 
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Valefantasy94
view post Posted on 20/10/2011, 16:05




La fanciulla mi sorrise e mi si affiancò, domandandomi dove fossimo dirette.
Il sole era ormai completamente scomparso all'orizzonte. L'aria iniziava a raffreddarsi, e le prime stelle della sera iniziavano a brillare.
"A quella che sarà la tua nuova casa." risposi tranquilla. "Vedi laggiù in fondo? Non manca molto, siamo quasi arrivate.".
Continuammo a camminare ancora per qualche minuto, poi aggiunsi "Spero che tu abbia un buon senso dell'orientamento. All'inizio è abbastanza problematico muoversi. Il fatto che sia un labirinto è abbastanza vantaggioso ma, purtroppo, spesso non è esattamente il massimo della comodità.".
Giunte ormai all'ingresso del clan, la invitai ad entrare nelle profonde viscere della terra.
Non aggiunsi altro, ma in cuor mio mi chiedevo se mai quella riservatezza e distacco di ghiaccio si sarebbero sciolti.
La freddezza delle persone spesso mi inquietava. Era indubbiamente preferibile all'ipocrisia, ma nonostante tutto non riuscivo a comprenderla completamente. Per me, riservatezza e freddezza differivano l'una dall'altra. Inizialmente la mia freddezza era dovuta a paura e insicurezza, perché il cambiamento era stato veloce e mi aveva completamente sradicato dalla mia vita inserendomi in un ambiente decisamente diverso, ma col passare degli anni si era attenuata, soprattutto dopo l'elezione a membro del Gran Consiglio, lasciando spazio solo alla riservatezza.
Avrei voluto davvero sentirla parlare di sé. La guardai intensamente per qualche istante, come se con quello sguardo volessi farle capire il mio desiderio.

Parlato

 
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2 replies since 16/10/2011, 18:10   53 views
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